CAMBOGIA - Siem Reap

In viaggio con il fotografo. Le misteriose rovine di Angkor e l’effervescente delta del Mekong

  • Volo + Tour , Viaggi Fotografici
  • 16 giorni / 13 notti
  • standard 3 / 4 stelle
  • Come da Programma


Un percorso nel nord della Cambogia attraverso una terra affascinante disseminata di antiche e superbe rovine,  e un viaggio emozionante che ridiscende il corso del fiume Mekong, nel Vietnam, fino al suo delta, per osservare e comprendere i popoli che vivono lungo il suo bacino idrografico. Angkor Wat monumento unico al mondo, la cittadella fortificata di Angkor Thom e il misterioso tempio del Bayon noto per i suoi 216 giganteschi volti in pietra, e ancora il Baphuon, la Terrazza degli Elefanti e del Re Lebbroso. Poco oltre la rovina più suggestiva: il Ta Phrom volutamente lasciato all’abbraccio della giungla e Il Preah Khan. Più lontano i templi di Banteay Srey perfettamente conservato e Kbal Spean scolpito nel letto di un torrente, e oltre  l’intrigante complesso di Beng Mealea dimenticato nella foresta.  Sulle rive del lago Tonlè Sap un giro  in barca per esplorare  Kompong Phluk, un villaggio costruito su alte palafitte. Un viaggio in barca fino a Battambang città coloniale e un giro sul Tenino di Bambù. Verso sud la città galleggiante di Kompong Luong e Phnom Penh, la capitale affacciata sul maestoso fiume Mekong da dove proseguire in barca verso il Vietnam. Chau Doc e Chanto nel cuore del delta del Mekong con i suoi mercati galleggianti. Ultima tappa Ho Chi Mihn (Saigon).


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Dettagli

Cos'è un Viaggio Fotografico
“In viaggio con il fotografo”, proposto da Evolution Travel Italia s.r.l. in collaborazione con il fotografo Roberto Farina, sono itinerari selezionati e costruiti specificatamente per combinare, in un rapporto estremamente sensibile, la passione per la fotografia e il piacere dei viaggi. Percorsi che intendono esplorare Paesi lontani proponendo un’immagine del mondo in cui esista un esplicito valore aggiunto: l’aspetto estetico, culturale e sociale.
Percorsi lontani dalla filosofia massificata dei viaggi di gruppo. “In viaggio con il fotografo” è un pacchetto indirizzato a soddisfare le esigenze di un limitato gruppo di partecipanti che tende ad arricchirsi d’interesse con incontri casuali di genti e personaggi imprevisti al margine di luoghi di rara bellezza.


Attrezzatura fotografica consigliata
Al viaggio in Cambogia può partecipare chiunque, non è richiesta nessuna conoscenza specifica nel settore fotografico.  Si consiglia comunque un corpo macchina reflex digitale e un corredo minimo di obiettivi dal grandangolo al medio tele (chi già possiede un’ottica 50 mm fissa ne scoprirà l’estrema versatilità durante il viaggio, semplicemente perfetta). Schede di memoria, chiavetta usb, adattatori per pc o tablet (consigliati per visionare le foto), batterie di scorta, caricabatterie e un adattatore universale per presa di corrente. Un treppiede robusto sarà sufficiente a completare l’equipaggiamento fotografico di base e uno zaino per contenere il tutto. In conclusione attenzione al peso dello zaino. Un equipaggiamento professionale pesante non si traduce automaticamente in foto migliori, le ottiche devono essere poche e leggere e che comprendano gli intervalli focali adatti allo scopo del viaggio. 


PROGRAMMA DI VIAGGIO


1° GIORNO
Partenza dall'Italia con volo di linea. Pasti e pernottamento a bordo.


2° GIORNO  Arrivo in Cambogia
Arrivo a Siem Reap, trasferimento in albergo.
Visita in tuk tuk del centro coloniale della città con il suo bel lungofiume e pranzo al ristorante. Piccolo briefing e nel pomeriggio proseguimento per Angkor Wat. Aspetteremo il tramonto dalle terrazze del tempio da cui si gode un bel panorama sulla foresta circostante. Godetevi il primo impatto con il tempio dalla strada rialzata interna al recinto e la luce calda che colora lentamente la facciata principale. (Tre sono le visite previste nell’area del tempio di Angko Wat: 1° giorno al tramonto, il 2° giorno durante le ore più calde, 3° giorno mattino presto). Cena al ristorante e visita della stupenda galleria del fotografo John Mc Dermot presso ffc. Briefing di riflessione e preparativi per la giornata successiva.


3° GIORNO  Complesso dei templi di Angkor Thom – Angkor Wat
Al mattino presto, ci dirigeremo ad Angkor Thom (grande Angkor), la cittadella fortificata a pianta quadrata con un’area di circa 9 kmq. La città ha 5 porte monumentali in corrispondenza dei punti cardinali. Entreremo per la porta meridionale che possiede ancora le teste originali dei 54 demoni. All’interno della cinta muraria si trovano i monumenti più importanti della città: il Bayon,il Baphuon, la corte reale, il Phimeanakas e la Terrazza degli Elefanti.
Inizieremo con lo straordinario tempio del Bayon (XIII secolo dell’impero Khemer) con i suoi passaggi inclinati e le ripide scale e 1.200 m. di bassorilievi, ma soprattutto noto per i 216 giganteschi volti di pietra sorridenti di Avalokitesvara (il bodhisatwa) o del re Jayavarman VII secondo un’altra possibile ipotesi. I volti sono scolpiti sulle quattro facce di ogni scuro blocco calcareo e coperti a tratti da muschi e licheni. L’orientamento a Est ci permetterà di visitare il sito al mattino presto quando il sole illumina lentamente i volti uno dopo l’altro. Fotografare il complesso richiede abilità nell’uso della composizione. Se saremo fortunati potremo vedere giovani monaci aggirarsi per le gallerie e le biblioteche dell’imponente sito. A soli 200 m. dal Bayon si trova il Baphuon. E’ un tempio-montagna (Monte Meru) strutturato su cinque livelli e dedicato al dio indù Shiva (1060). Il tempio ormai quasi interamente crollato nel ventesimo secolo fu sottoposto a restauro nel 1960, ma interrotto con la salita al potere dei Khemer Rossi. Nel 2011 il restauro è stato ultimato ad opera del governo francese (ricordiamo che la Cambogia era parte dell’Indocina coloniale francese e non è raro nei villaggi scovare tra gli anziani qualcuno disposto a discorrere con noi in francese). Il Phimeanakas (Palazzo Celeste) è il luogo dove sorgeva un tempo il palazzo reale. Non rimangono che le due vasche per le abluzioni religiose e un ampia piazza erbosa che conduce alla Terrazza degli Elefanti. Quest’ultima con una lunghezza di 350 m. era una tribuna usata per assistere alle cerimonie pubbliche e alle parate militari. Il palazzo celeste e la terrazza degli elefanti sono luoghi piacevoli da visitare e del tutto diversi dai templi visti in precedenza.
Poco più in là visiteremo la Terrazza del Re Lebbroso (XII secolo). Le mura del basamento sono splendidamente decorate con Apsara sedute (divinità femminili celesti), sovrani e principesse. Soprattutto visiteremo la facciata rinvenuta sul lato meridionale rimasta nascosta per secoli che raffigura Apsara, Naga e altri personaggi conservati splendidamente. Con il gioco di luci e ombre che si crea con i raggi solari, si materializzano espressioni terrificanti sul volto delle figure; realizzeremo dettagli fotografici dei volti scolpiti nella pietra porosa, con i fili di ragnatele, i muschi e licheni che ricoprono la facciata rendono il risultato ancora più grottesco. Pranzo al sacco e proseguimento per Angkor Wat. Durante l’ora più calda della giornata i turisti in torpedone lasciano Angor Wat per tornare in albergo per pranzo. Ma il tempio in quest’ora di pace e di afa nasconde il meglio di se. Le gallerie ombrose e fresche riservano affascinanti scorci di luce. Angkor Wat è circondato da un ampio fossato che forma un rettangolo di 1,5 km per 1,3 km. I blocchi di arenaria sono stati prelevati dalle pendici orientali del Phnom Kulen (distante 50 km) e trasportati su zattere lungo il fiume Siem Reap. Angor Wat è un monumento unico al mondo e il meglio conservato di tutta la Cambogia. La grandiosità di questo monumento, i bassorilievi e le decorazioni meritano approfondimenti per capire come il tempio sia una riproduzione in miniatura dell’universo. La torre centrale (il monte Meru), i cortili sottostanti (i continenti), e il fossato (gli oceani). Prima del rientro in hotel ammireremo il tramonto dalle terrazze del Phnom Bakheng. Riento in hotel nel tardo pomeriggio e cena libera. Se l’orario lo permetterà piccolo briefing. Pernottamento in hotel.


4° GIORNO  Angkor Wat – Ta Nei – Ta Prohm – Preah Khant
Al mattino presto, visita di Angkor Wat, con un po’ di fortuna potremo assistere ad un matrimonio Khmer e ai rituali di preghiera degli sposi. Le spose, in particolare, sfoggiano coloratissimi abiti da cerimonia con corpetti incredibilmente ricamati. La straordinaria grazia dei movimenti le fa somigliare alle Apsara celesti scolpite nei bassorilievi di Angkor. Proseguimento per il piccolo tempio Ta Nei (edificato da Jayavarman VII nel secolo XII). ricoperto e invaso da radici tentacolari e poco frequentato dai turisti. Faremo una camminata attraversando la diga in fondo ad un lungo sentiero. Proseguiremo per il Ta Prohm. Il tempio volutamente lasciato all’abbraccio della giungla è di gran lunga la rovina più suggestiva di Angkor, nonché la più “fotogenica”. Il tempio evoca nei visitatori l’emozione provata dai primi esploratori. Edificato dal re Jayavarman VII e consacrato monastero reale nel 1181, la cinta del Ta Prohm ospitava 12.640 persone: tra grandi sacerdoti, assistenti, danzatrici e officianti. Visitare il Ta Prohm è un’esperienza unica: il tempio è immerso in una fitta foresta che filtra la luce sugli edifici in rovina creando ombreggiature a macchie con giochi di luce che danno maggiore corposità anche alle nicchie ad arco delle devata che sembrano in procinto di venir fuori. Il Ta Prohm è invaso dalla vegetazione ed enormi alberi di ficus religiosa stringono le rovine fra le loro radici tentacolari. Un altro albero protagonista di questo spettacolo è la Ceiba Pentandra, dalla corteccia argentea che può raggiungere i 50 m. di altezza e i 3 m. di diametro. All’interno del complesso incontreremo molti bambini che si guadagnano da vivere lavorando con i turisti mentre i loro genitori lavorano nelle risaie. Ci comporteremo secondo il caso chiedendo loro il permesso prima di essere fotografati.
Pranzo al sacco.
Proseguimento per il Preah Khan (tempio della spada sacra). Il tempio oggetto di continui restauri versa in condizioni migliori rispetto al Ta Prohm e ha molti meno visitatori, il che lascia spazio ad una fotografia maggiormente “pittorica e riflessiva” . E’ un luogo incantevole che si concretizza in un dedalo di gallerie buie su cui si aprono finestre di luce e pareti decorate da bassorilievi e sculture ricoperte da licheni, di cortili e di angusti passaggi. La natura qui come al Ta Prohm presenta alberi giganti e imponenti radici aeree che si ergono sopra i muri delle rovine, stringono in un abbraccio enormi massi di arenaria. Rietro in hotel, cena libera e piccolo briefing per la preparazione del giorno successivo. Per chi possiede ancora energie faremo visita a piedi al vivace Night Market di Siem Reap. Pernottamento in hotel.


5° GIORNO Siem Reap /Banteay Srey / Kbal Spean / Siem Reap
Primo giorno fuori dal circuito di Angkor. Dopo colazione partenza per Banteay Srei (tempio hindu consacrato a Shiva) che letteralmente significa “cittadella delle donne” nome attribuito dai locali affascinati dalle seducenti devata scolpite nelle nicchie del tempio. Scoperto dai francesi solo nel 1914 si trova in un perfetto stato di conservazione. Edificato nel 967 per volere di due brahamani il tempio ha proporzioni ridotte (il prasat centrale non raggiunge i 10 m. di altezza) proprio come si conveniva a una costruzione innalzata da chi non fosse il sovrano. L'arenaria di qualità superiore, dalle calde tonalità rosate particolarmente sensibile ai cambi di luce, e soprattutto le decorazioni rendono Banteay Srey uno dei capolavori dell’arte khmer. Una particolarità che potremo fotografare è il Gopura cruciforme che durante la stagione delle piogge si riflette nel bacino circostante proprio come fosse il monte Meru emergente dall’oceano cosmico. Proseguiremo per Phnom Kulen National Park dove lasceremo l’auto per percorrere un sentiero attraverso la giungla che conduce a Kbal Spean, luogo di soggiorno di antichi eremiti, che scavarono nel letto del torrente e sulle rocce circostanti, immagini e simboli divini. Il posto è di grande suggestione e, passeggiare nella foresta, fa scoprire, poco a poco, quando gli occhi si sono abituati all’ambiente, i resti di una fede tanto profonda da lasciare tracce anche in posti così insoliti. Al ritorno faremo una deviazione per la cascata che in agosto ha una portata d’acqua quasi massima.
Pranzo al sacco.
Al ritorno, se il tempo lo permette, faremo una visita al centro per la consevazione della biodiversità (Centre for Conservation of Biodiversity) e al piccolo museo delle mine anti uomo. Rientro in albergo, cena libera e pernottamento.


6° GIORNO  Siem Reap /Beng Mealea / Kompong Phluk /Siem Reap
Partenza di buon mattino per Beng Mealea (60 km. da Siem Reap), uno dei siti più misteriosi di Angkor. Il tempio (XIII secolo) è suggestivamente avvolto da una fitta vegetazione. Ci si avventura per buie gallerie ricoperte da piante rampicanti e magnifiche sculture nascoste dal fogliame. Questi elementi fanno di Beng Mealea un luogo affascinante e decisamente molto fotogenico. Proseguiremo nel primo pomeriggio per Kompong Phluk, villaggio sulle sponde del lago Tonle Sap costruito su palafitte alte sei metri. Un giro in barca ci permetterà ad esplorare i canali e le abitazioni di questo villaggio “fuori dal tempo”. Una scenario memorabile !


7° GIORNO   Siem Reap / Battambang
Dopo la colazione in hotel, ci recheremo al lago Tonlé Sap dove dopo l’imbarco sul battello fluviale inizieremo il viaggio verso Battambang. Risalendo il fiume Stung Sangeker attraverseremo paludi protette e stretti canali, osserveremo una moltitudine di piccoli insediamenti tra incantevoli scenari rurali. Senza dubbio la traversata più scenografica della Cambogia.
Pranzo al sacco.
Arrivo a Battambang e sistemazione in hotel. Dopo esserci rinfrescati in hotel, se il tempo lo permette, faremo un mini tour a piedi per scoprire il fascino della città che si manifesta nell’architettura degli edifici coloniali e nei i vecchi negozi francesi (oggi caffè e ristorantini) distribuiti lungo la riva del fiume. Partendo dalla casa del governatore (architettura coloniale) proseguiremo in direzione della stazione di Battambang per vedere i vecchi capannoni ferroviari del periodo francese e per concludere esploreremo la zona del quartiere artistico con le sue gallerie d’arte, gli edifici coloniali, negozi, bar e ristoranti. Cena libera. Pernottamento in hotel.


8° GIORNO   Circuito di Battambang: Phnom Sampeau/Wat     Banan/trenino di bambù/Wat Kor
Di buon mattino, dopo colazione inizieremo il programma della giornata partendo da un'interessante quanto “fotogenica” escursione nelle campagne di Battambang dove conosceremo più da vicino il sistema di vita rurale cambogiano, gli usi e i costumi del popolo khemer.
Continueremo le visite nella regione di Battambang dirigendoci verso Sud alla scoperta di due importanti siti storici e archeologici.
Il Wat Phnom Sampeau (18 km a sud di Battambang) in cima ad una collina da cui si gode uno splendido panorama delle campagne. Nelle immediate vicinanze del Wat ci sono ancora due grandi cannoni dell’esercito regolare che risalgono alla lunga guerra civile terminata con la resa dei khmer rossi sul finire degli anni ’90.  Il Wat Banan (25 km a Sud di Battambang), ispirato all’ Angkor Wat più per la disposizione delle sue cinque torri che non per le sue dimensioni, domina anch’esso la regione rurale di Battambang dalla cima di una collina.
Pranzo al sacco.
Nel primo pomeriggio rientrando a Battambang ci dirigeremo alla stazione del trenino di bambù (norry), una specie di treno locale in legno e bambù usato per brevi tragitti per il trasporto di persone e di merci. Viaggiare sul trenino che si dirige verso Sud seguendo la vecchia e tortuosa linea ferroviaria (7 km.) sarà un’esperienza unica e divertente. Il percorso si snoda attraverso la campagna cambogiana dove avremo la possibilità di scattare qualche bella immagine, e se siamo ancor più fortunati, assistere al via vai dei cambogiani che utilizzano il norry per il trasporto delle loro merci.
Più tardi prima del tramonto ci dirigeremo verso il villaggio di Wat Kor per una bella passeggiata lungo il fiume Sangker e per visitare le vecchie e storiche case Khemer costruite in legno oltre cento anni fa (la Khor Sang House risale al 1890)
Rientro a Battambang. Cena libera, piccolo briefing per il programma della giornata successiva e per vedere e analizzare insieme gli scatti realizzati negli ultimi giorni. Pernottamento in hotel.


9° GIORNO   Battambang / Kompong Luong /Phnom Penh
Di buon mattino partenza per Phnom Pehn. A metà strada circa ci fermeremo per visitare, in barca, la più grande città galleggiante del lago Tonlé Sap, Kompong Luong ( 10.000 ab.), popolazione a maggioranza vietnamita. Pranzo al sacco e proseguimento per Phnom Penh, arrivo nel tardo pomeriggio in hotel.Cena libera e pernottamento.


10° GIORNO   Phnom Penh
Phnom Penh ereditò lo status di capital del regno Khmer quando tra il 1430 e il 1440 Angkor venne abbandonata. Phnom Penh cominciò a svilupparsi proprio per la sua posizione più sicura lontana dalle invasioni dei Thai e dei Birmani. Situata in una zona centrale della Cambogia, i suoi commerci fluviali con il Laos, la Cina e il delta del Mekong fiorirono intorno al XV secolo. Senza alcun accesso al mare, però, divenne ben presto uno stato cuscinetto tra le potenze di Thailandia e Vietnam. La città fu conquistata più volte dalle due potenze vicine fino all’occupazione francese nel 1863 che sotto il suo protettorato assunse la configurazione che presenta ancora oggi. Fin qui un po’ di storia. La leggenda vuole invece che Phnom Penh sia stata fondata da un’anziana donna di nome Penh (appunto) che trovò quattro statue del Buddha sulle rive del Mekong. Le sistemò su una collina nelle vicinanze del fiume e la città che sorse tutt’intorno fu chiamata Phnom Penh la “collina di Penh”. La città odierna è così piccola da poter essere esplorata a piedi o in tuk-tuk e le attrazioni più importanti si trovano nei pressi del lungofiume. 


Dopo la colazione in albergo visiteremo il Palazzo Reale residenza ufficiale del Re Sihamoni e la Pagoda d’Argento così chiamata per il pavimento ricoperto da ben 5.000 piastrelle d’argento. La Pagoda che non fu distrutta dalla furia dei khmer rossi è ricca di opere di grande valore come il Buddha di smeraldo e il Buddha d’oro ornato con 2086 diamanti e dal peso complessivo di 90 kg.
Seconda tappa della mattinata il Museo Nazionale della Cambogia situato vicino al Palazzo Reale, possiede una splendida collezione di statue appartenenti al periodo preangkoriano.
Pranzo libero e pomeriggio a disposizione.
Per chi volesse approfondire la visita di Phom Penh segnaliamo:
il Museo Tuol Sleng più tristemente noto come S-21. Attivo tra il 1975 il 1978, fu prigione e centro di detenzione nochè di tortura dei khmer rossi. La visita a Tuol Sleng è un’esperienza toccante, con fotografie in bianco e nero, strumenti di tortura e celle con brande arrugginite.
Decisamente più divertente è consigliata una visita al Psar Tuol Tom Pong meglio conosciuto dai turisti come il “mercato russo” (perché era il posto in cui i russi venivano a fare spesa negli anni ’80). Vi si trova di tutto, abiti nuovi e usati, krama di ogni colore, oggetti d’antiquariato e souvenir, sculture in legno del Buddha, sete, gioielli e bigiotteria e quant’altro possa essere trasportato in valigia. Parola d’ordine “contrattare” !
Un altro posto decisamente diverso dal precedente è il Wat Phnom situato in cima ad una collinetta di 30 metri ( ricordate la collina di Penh ). Il luogo è un posto vivace frequentato da fedeli cambogiani che vengono a pregare al santuario del tempio (Vihara).
Circa 400 metri a sud del Palazzo Reale si trova il quartiere delle fabbriche di Buddha dove decine di artigiani lavorano in laboratori privati alla realizzazione di statue del dio. 
E ancora un’escursione in barca sul Mekong o sul Tonlé Sap River al tramonto.
Ultimo suggerimento: semplicemente bighellonare tra i boulevard e i vicoli del centro città alla scoperta dei vecchi edifici coloniali, delle botteghe, dei ristorantini. Fermarsi è un modo interessante per fotografare l’anima della città. Starsene seduti in un angolo a osservare il via vai dei passanti e godersi l’atmosfera di Phnom Penh.
Cena libera, pernottamento in hotel.


11° GIORNO  Phnom Penh / Vietnam / Chau Doc
Dopo colazione, trasferimento al molo turistico Sisowath Quai di Phenom Penh dove ci imbarcheremo alla volta del Vietnam discendendo il maestoso fiume Mekong che nasce in Tibet e scorre per 4500 km attraversando Cina, Birmania, Thailandia, Laos, e Cambogia. Prima tappa Chau Doc (Vietnam) abitata da comunità cinesi, cham e khmer ognuna con il proprio stile di vita. Lungo il fiume vedremo le case galleggianti dei pescatori, sostenute da grossi bidoni che tengono a galla la struttura. Cena libera e pernottamento in hotel.


12°-13° GIORNO     Chanto/ delta del Mekong Delta del Mekong/Chanto
Al mattino proseguimento del viaggio (in barca) per Cantho dove alloggeremo. La città sarà la nostra base per i giorni successivi da trascorrere nel regione del Sud del Vietnam. Da sapere: il delta del Mekong è un enorme bacino alluvionale che grazie ai sedimenti del fiume avanza verso il Mar Cinese Meridionale di 70/80 metri ogni anno. Il delta è un fertile territorio pianeggiante, noto perlopiù per la sua straordinaria produzione di riso che ne fa il secondo produttore al mondo dopo la Thailandia. Ma si coltiva anche moltissima frutta, cocco, canna da zucchero e la pesca resta tutt’oggi un’attività importante. Premesso e considerato ciò, l’intera area del delta del Mekong rimane una regione ricca di fascino piena zeppa di cose da vedere (e fotografare). Usciremo di buon mattino per poterci trovare in tempo all'inizio dello svolgersi delle attività dei mercati galleggianti. Al mattino i canali intasati da grandi barche a fondo piatto, ciascuna specializzata in uno o più tipi di frutta o verdura, navigano con le loro merci tra i mercati galleggianti. Mani che si scambiano merci e denaro, un tripudio di colori, suoni e odori, affiancheremo le imbarcazioni dei venditori per scattare fotografie per un reportage di questo “insolito mondo del commercio”. Come si intuisce, l’attività principale del delta è la navigazione che consentirà anche al nostro gruppo di proseguire in barca esplorando gli innumerevoli canali. Fotograferemo gli aspetti della vita quotidiana, le case costruite su palafitte di bambù, i pescatori, i piccoli laboratori artigiani e i bambini che vivono sulle rive del Mekong. Attraverseremo assonnati villaggi rurali dove avremo l’opportunità di ritrarre le donne vietnamite che indossano i tradizionali cappelli conici (non bai tho). I frutteti e i contadini tra le risaie. Le distese di riso steso ad essiccare lungo il bordo della strada. Assisteremo alla lavorazione artigianale delle caramelle al cocco che bollono in enormi pentoloni all’interno delle fabbriche-laboratorio e non mancheremo di assaggiare il fortissimo vino di riso fermentato (ruou gao). Ci concederemo una pausa pranzando in una casa tradizionale sull delta del Mekong, all’ombra di un frutteto o sulle rive di canale, lasciandoci coccolare dall’ospitalità di una famiglia vietnamita.


14° GIORNO   Cantho/ Ho Chi Minh (Saigon)
Dopo la colazione partenza per Ho Chi Minh e arrivo in tarda mattinata in hotel. Giornata a disposizione.
Da sapere: Saigon occupata dai francesi nel 1859 mantiene ancora, oggi come allora, uno spirito prettamente commerciale. Grattacieli, banche, alberghi e grandi magazzini sono la testimonianza di uno sviluppo sfrenato e con i suoi 5,5 milioni di abitanti (8 milioni se si considera l’intero agglomerato urbano) è la città più grande del Vietnam e anche la più caotica.
Per chi volesse approfondire la visita di Ho Ci Minh segnaliamo:
Museo dei residuati Bellici dove sono esposti pezzi di artiglieria, carri armati, bombe. Fotografie e filmati di guerra rendono l’idea dei crimini commessi durante il lungo conflitto che coinvolse anche la Cambogia e il Laos.
Museo di Ho Chi Minh dove sono esposte fotografie e oggetti della lotta anti colonialista francese per l’indipendenza del Vietanam.
Museo della Storia che attraverso gli antichi reperti illustrano la storia delle civiltà vietnamite delle civiltà del Funan e khemer con pezzi provenienti da Angkor Wat. E’ possibile combinare una visita ai giardini botanici (realizzati dai francesi nel 1864) e lo zoo visto che il museo si trova appena all’ingresso di quest’ultimo. Cholon il quartiere cinese con i suoi templi e le erboristerie dagli intesi aromi orientali e le immancabili curiosità.I dintorni di Ho Chi Minh sono noti per le gallerie vietcong scavate nel corso della guerra che oltre a dare rifugio ai combattenti costituivano delle vere e proprie città sotterranee a prova di bombardamento. Alcune di queste gallerie si trovano a circa 50 km da Ho Chi Minh più esattamente a Ben Dinh e ancora oltre a Ben Duoc. Per chi invece volesse trascorrere la giornata di Saigon in completo relax dopo tanta strada percorsa consigliamo un energico e rigenerante massaggio orientale, una breve passeggiata per le vie del vecchio centro coloniale e un aperitivo in un elegante caffè alla moda. Ci ritroveremo per la cena in un ristorante di cucina tipica vietnamita dove festeggeremo con un brindisi la fine del nostro viaggio fotografico in Cambogia e Vietnam. Pernottamento in hotel.


15° GIORNO   Ho Chi Minh/ voli di ritorno in Italia
Dopo colazione trasferimento in aeroporto e volo di ritorno in Italia. Pasti e  pernottamento a bordo. 


16° GIORNO Italia
Arrivo in Italia


Nota Bene
L’itinerario è studiato nei minimi dettagli e faremo il possibile per rispettarlo. Tuttavia, per eventi atmosferici o altri imprevisti, il programma potrebbe subire variazioni o cancellazioni di visite o escursioni a discrezione dell’accompagnatore o organizzatore, pur mantenendo inalterato il livello dei servizi e la peculiarità del viaggio.

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Date e prezzi
Prezzo
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Incluso/Escluso

I prezzi s'intendono a persona con sistemazione in camera doppia.
Min 6 partecipanti


La quota comprende
- Volo di linea per raggiungere la Cambogia con rientro dal Vietnam da Roma/Milano/Venezia
- Trasferimenti, visite ed escursioni con accompagnatore/guida in italiano
- Entrate a templi, siti e musei previsti durante le visite
- Automezzo privato a disposizione per la durata del tour con spostamento in battello dalla Cambogia al Vietnam
- Sistemazione in alberghi di 3 stelle
- Trattamento di pernottamento e prima colazione
- Assistenza di fotografo professionista per l'intero tour


La quota non comprende
- Tasse aeroportuali (circa € 390,00)
- Quota iscrizione e assicurazione medico/bagaglio/annullamento € 95,00
- Visto di entrata in Cambogia e Vietnam da pagare in loco
- Extra, bevande, mance e quanto non espressamente indicato alla voce "La quota comprende"

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Appunti di Viaggio

A proposito del Viaggio Fotografico
Tutti voi che abbinate la fotografia di viaggio a una sete di conoscenze di luoghi, di genti, di religioni e problematiche sociali varie, siete parte di una traslazione del vostro essere, forma in cui l’oggetto “macchina fotografia” diviene una naturale estensione del proprio sguardo. Se ne ricava che la complessità di ogni singola visione deve essere per necessità composta e tradotta nella qualità dei toni di una stampa in bianco e nero o nell’equilibrio cromatico di una fotografia a colori. ?E la prova estetica cui si è chiamati non è puramente finalizzata alla meta delle coordinate geografiche (almeno così vuole la saggezza del fotografo viaggiatore). Ogni sorriso, ogni gesto, ogni albero o muro sbrecciato è una dimensioni dell’anima del viaggio. E l’intuizione che l’istante dello scatto sia da conservarsi come eterno in un momento mai più ripetibile è la consapevolezza di una soluzione visiva che tende a sfuggirci.


Chi può partecipare al Viaggio
Al viaggio può partecipare chiunque, non è richiesta nessuna conoscenza specifica nel settore della fotografia. Benvenuti anche coloro che nella fotografia hanno cominciato a muovere i primi passi perché potranno avvalersi dei momenti formativi con spiegazioni teoriche e tecniche sul campo e al momento dello scatto. I fotografi amatori ed evoluti possono muoversi in piena autonomia secondo le proprie conoscenze o attraverso una posizione logica delle sequenze ascoltare i consigli del fotografo. Chi invece è un appassionato di viaggi e intende soltanto essere accompagnatore potrà seguire le spiegazioni delle nostre guide/interpreti (in italiano) e formulare le opportune riflessioni sulle realtà culturali, storiche e geografiche, valutando nuove idee e punti di vista.


Suggerimenti per gli amatori evoluti
Attenzione al peso dello zaino. Un equipaggiamento professionale pesante non si traduce automaticamente in foto migliori, le ottiche devono essere poche e leggere e che comprendano gli intervalli focali adatti allo scopo del viaggio.


A proposito della Fotografia
La fotografia è esempio di espressione artistica come lo è la scultura e la pittura da cui essa deriva ed ogni fotografo evoluto o in erba che sia, usa un criterio estetico personale per far conoscere agli altri un determinato luogo geografico o gli aspetti culturali di una realtà significativamente diversa dalla nostra. Il mondo è un’inesauribile fonte d’ispirazione visiva, e il fotografo si trova in balia di ciò che l’occhio sceglie di vedere in rapporto al continuo coinvolgimento emotivo dell’ambiente circostante. Ciò a riguardo l’esercizio fotografico attraverso il colore o il bianco & nero è una sintesi di un lavoro appassionato e divertente, tutt’altro che sottoposto ad un obbligo intellettuale. Insomma nessuno in questo viaggio giudicherà nessuno e come fotografo libero dagli schemi non derubo la volontà di esercitare il diritto all’ozio e a non fotografare affatto. Anzi benvenuti anche coloro che nella fotografia hanno cominciato a muovere i primi passi. Non è dunque una provocazione sostenere che non occorre affatto tornare a casa con un formidabile catalogo d’immagini, ma provare invece il bisogno di conoscere il Pianeta e al modo in cui esso si esprime. Henri Cartier Bresson (grande fotografo giramondo) sosteneva in un’intervista che “per essere un buon fotografo bisogna avere cultura…”. Io aggiungo con leggerezza e ironia che sono sufficienti buone scarpe, molta pazienza e un pizzico di fortuna. Della fotografia di viaggio in molti mi chiedono quando e perché un’immagine può ritenersi valida da poter essere esposta. Mi limito a chiarire il concetto che quando un’ immagine è composta con molta cura non ha bisogno di un testo esplicativo, semplicemente rafforza il suo stile nel solo titolo didascalico. Allora si può senza dubbio affermare che è una fotografia da esporre. Noterete che l’attento osservatore sente il bisogno di soffermarsi davanti allo scatto, di porsi domande e prova una silenziosa riconoscenza per quel lavoro eterno che vive di intense emozioni, seppur “congelato in un istante”. Avrebbe voluto essere lì, invisibile. Avrebbe voluto condividerne ogni aspetto significativo di quell’attimo di eternità: il gioco delle linee, i colori, la luce o gli odori e i rumori. Percezioni. Ma rimane pur sempre spettatore e mai protagonista. 


Nella fotografia siate umili e “cestinate molto” … BUON VIAGGIO !
Roberto Farina


Excursus professionale
Roberto Farina è nato a Roma nel 1965. Ha cominciato a interessarsi di fotografia dal 1985. Attratto dall’atteggiamento dei grandi fotografi umanisti del XX secolo e dal bianco e nero che da essi deriva, dedica lunghe sedute alla camera oscura dove cura personalmente suoi scatti. Viaggiando per il mondo, si appassiona al paesaggio, alla descrizione dell’ambiente, alla narrazione fotografica, al ritratto, trovando in quest’ultimo il riconoscimento della personalità immediata attraverso il fatto umano. Nel passaggio dal bianco e nero al colore ha avvertito maggiormente l’esigenza del controllo di ogni fase operativa. La nitidezza e il dettaglio che tendono a qualificare le sue stampe rimangono un’esigenza indiscutibile che si esprimono in modo nuovo con le tecnologie dell’era digitale. E alla concezione che la fotografia sia un mezzo di conoscenza lega il contenuto dell’immagine al profondo rapporto che si stabilisce con la luce. 


Roberto Farina attualmente lavora e vive a Roma alternando lavori di committenza fotografica ad una personale produzione di ricerca che lo conduce in giro per il mondo. “ I luoghi, le persone e le cose mi interessano molto e cerco sempre di tradurle in una intensa espressione visiva ”. E’ questo che piace rispondere a chi gli chiede dei suoi scatti.


Lavori più significativi:
Deserti ”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Giardini di Pietra “ Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma 2003
Birmania, tra misticismo e realtà “ Galleria Sumbaya, Roma 2002
Himba, Rossi d’Africa” Artisti per l’Africa, Sala Uno. Patrocinio comune di Roma 2004
Laos, un milione di elefanti” Galleria Sumbaya, Roma 2006
Alcune fotografie sono state pubblicate per:
PEN rivista giapponese, mensile di tendenza, foto, design. 2003
AD, mensile di Architettura. 2005
Il Sole 24 Ore. Quotidiano di economia. Ottobre 2005
Ville e Casali. Maggio 2006

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